Federico Motta Editore: la storia della televisione, il saggio in “L’Età moderna”

Federico Motta Editore: la storia della televisione, il saggio in “L’Età moderna”

Federico Motta Editore: la storia della televisione, il saggio in “L’Età moderna”

“L’Età moderna” di Federico Motta Editore ospita un interessantissimo saggio sulla storia della televisione: in questi giorni andrebbe riletto anche per comprendere il valore di una delle personalità che più hanno contribuito a segnarne il corso. Maurizio Costanzo, scomparso il 24 febbraio scorso, sarà ricordato per le importanti battaglie a cui ha dato voce e volto nel suo salottino: dalla lotta alla mafia ai diritti LGBT fino a bullismo, cyberbullismo o i femminicidi. E sempre mettendoci la faccia, anche al costo di rischiare la vita come nell’attentato del 1993, a un anno di distanza da quello in cui perse la vita Giovanni Falcone che ospitò più volte nelle sue trasmissioni.

È suo il talk show più longevo della storia della televisione italiana: 40 anni di storia del Paese. Lo spettacolo, la politica, la cronaca, il costume. Nel “Maurizio Costanzo Show” ha raccontato l’Italia e gli italiani alternando leggerezza e impegno. E ancora prima lo fece con “Bontà loro” e “Acquario”. Ha lanciato nomi che ancora oggi accompagnano e dividono il pubblico, sul grande e sul piccolo schermo. La storia della televisione, quella che Aldo Grasso ripercorre nell’Età moderna di Federico Motta Editore, non può prescindere dall’impronta del giornalista. Basti pensare a quanto ha dato al talk-show, genere intramontabile e trasversale nato come format tv negli Stati Uniti proprio agli albori della televisione. In Italia invece il piccolo schermo si illuminò nel 1954: diversamente dagli USA, dove a gestire le emittenti erano dei privati, in Italia come nel Regno Unito e in altri Paesi europei, fu lo Stato a intervenire direttamente nello sviluppo della televisione. L’obiettivo era informare, educare e intrattenere il pubblico: “Non è mai troppo tardi” e il Maestro Manzo lo testimoniano ancora oggi.  

Le trasmissioni dell’emittente nazionale, la RAI, iniziarono alle 14:30 di domenica 3 gennaio 1954. Il primo programma, come si legge nel saggio ripreso all’interno de “L’Età moderna” di Federico Motta Editore, fu “Arrivi e partenze”: a condurlo un giovanissimo Mike Bongiorno. Negli anni seguenti la RAI mandò in onda diversi programmi destinati a entrare nella storia: “Lascia o raddoppia”, “Carosello”, “Canzonissima”, per citarne alcuni. Negli anni ‘70 invece arrivarono le prime televisioni commerciali: Telebiella e Telediffusione Italiana Telenapoli. Ma anche emittenti come Telemontecarlo, che trasmetteva dal Principato di Monaco.

L’ingresso nel settore del gruppo Fininvest negli anni ’80 rivoluzionò completamente il settore portando al duopolio RAI – Mediaset che si affermò negli anni ‘90. Il “Maurizio Costanzo Show” è stato uno dei titoli di successo lanciati in questi anni da Mediaset insieme a “La Ruota della Fortuna” e “Passaparola”. Nel 2000 poi “Il Grande Fratello” contribuì a modificare nuovamente il volto della nostra televisione. Il resto della storia è ancora da scrivere.

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